Una cosa che di certo ho imparato è che il rendersi particolarmente disponibili a tutti, non è un bene, ma nemmeno un male. Prima di donarsi, si osserva, si è presenti a se stessi, è questo che è necessario fare per comprendere noi e l'altro.
Quando ci mostriamo disponibili a priori, non sappiamo chi abbiamo davanti, non sappiamo che storia si porta dietro e quale demone aleggia nel suo spirito; perciò è come cedersi al diavolo senza osservare come egli agisce nella vita umana. è come allargare le braccia e cogliere sia i frutti buoni che quelli amari, rovinati, sapendo che poi li daremo ai nostri figli per merenda.
Non si chiede al Giudizio ed al Pregiudizio di farsi strada nel nostro cuore e di creare in noi muri su muri, ma semplicemente di osservare: di osservare a lavoro con i colleghi, di osservare a scuola con i compagni, gli insegnanti, di osservare in famiglia, con gli amici.
La disponibilità viene strada facendo, quando inoltre smettiamo di dire quello è bravo e quello altro invece è superbo, ed osservando, sentiamo la spinta profonda ad offrire il nostro essere qui ed ora, in presenza dell'altro.
Che cosa vuol dire "Essere disponibile"?
è uso comune dire "Sono disponibile" per intendere quel senso di libertà da impegni (relazionali o di vita quotidiana). O ancora per indicare una certa predisposizione all'apertura verso i bisogni di chi ti sta attorno: è necessario tutto questo farlo, senza un minimo di consapevolezza, senza osservare cosa o chi abbiamo di fronte?
Prima di renderci disponibili a lavoro, a scuola, a casa, agli amici, bisognerebbe osservare quanto siamo disponibili a noi stessi. Quanto siamo aperti con noi stessi? Siamo un fiume in cui l'acqua sgorga senza intoppi oppure abbiamo la secca a causa di un blocco? Chi ha fermato l'acqua viva del nostro essere?
La vita è fatta di domande, tante domande, ma nessuno che voglia ascoltarne poi il Silenzio. Perchè dal Silenzio che si trae ciò di cui abbiamo bisogno.
Rendersi disponibili senza osservare i nostri blocchi, le nostre ombre, è come volersi vendere, un volersi non occupare di se stessi per poi prendercela con il mondo intero se non veniamo compresi e accettati.
Ma è necessario tutto questo? è necessario a chi, all'idea che hai di te?
Gesù disse di non donare perle ai porci, questo ci dovrebbe inoltre far comprendere che quanto più noi abbiamo di prezioso, -la vita stessa con i suoi insegnamenti- , tanto meno va resa disponibile a chi non sa cogliere ciò che è in cielo così in terra.
Per fare attenzione, abbiamo bisogno di osservare, di lasciar aperti i canali all'ascolto, non all'agire immediato.
Infatti spesso ci chiediamo come mai, dopo l'esserci tanto resi disponibili ad una persona che aveva bisogno di aiuto, questa continui a fare i soliti sbagli, sbagli interiori e sbagli esteriori. Nonostante tutto il nostro tempo speso per essa, lei se ne va in giro dimenticando, non ascoltando più nulla di ciò che le hai trasmesso nel momento del bisogno.
Come mai succede ciò?
Ma la domanda è errata:
Come mai ti addolora il non veder cambiare i gesti delle persone che vai aiutando?
Come mai il tuo renderti disponibile non ha avuto frutti?
Perchè tanto è stato il tuo fare, che consumandoti non ti ha dato quello che volevi?
E come detto, la vita è fatta da tante domande, ma solo il Silenzio è l'insieme delle risposte che vai cercando. Potrai leggere tutti i libri ed interrogare tutti i più grandi maestri presenti nel pianeta Terra, ma nessuno sarà in grado di penetrare il tuo cuore come l'esperienza del Silenzio.
Quanto tempo, quanto impegno dedichi al Silenzio, al Vuoto?
Quanto sei disponibile a te stesso?
Autore: Docean Drop