lunedì 30 gennaio 2017

OltRE QUEsto PURGatoriO.




Nel silenzio ho cancellato le mie forme,
la mia immagine si dissolve nel nulla delle idee,
il mio corpo è una prigione di aspettative sepolte
e nella libertà di sogni fluidi,
non ho barriere.

Prendo il volo verso Cieli invisibili
una sola forza,
una sola guida,
fluttuare oltre e dentro me
come abissi in cui specchiarmi senza giudizi.
Siamo tutti fratelli e sorelle di uno stesso Padre,
parte di una realtà limitata.

Sorpasso e trattengo tutto l'Amore di cui 
solo in attimi eterni posso vivere,
sempre più,
e mi spingo sempre più,
con tutta la sofferenza dell'Ombra,
la volontà è più forte di ogni abbandono.

Per sempre,
 oltre questo purgatorio.


Autore: Docean Drop


venerdì 27 gennaio 2017

Fra la GENTE..L'AmoRE


Oggi scelgo di rendere più personale il post che desidero scrivere.

Lascio che il flusso di pensieri e di emozioni che mi sta attraversando prenda forma e si trasformi in parole scritte, meglio dire, digitate.
In un momento di grande sconforto come questo, mi chiedo come mai il prezzo dell'Amore e di affidarsi a qualcosa di più grande,qualcosa che è dentro di noi ed in tutto, che risiede oltre la materia e l'illusione quotidiana che viviamo,  sia spesso così grande?
Perchè la sofferenza si insinua come un virus fra i tessuti della nostra esistenza?
Perchè una volta che ci affidiamo completamente, qualcosa viene a sconvolgere le nostre vite?
Tante domande, troppe per il mio cuore. Sono tentata a ributtarmi per brevi attimi nel passato. I ricordi sorgono di nuovo vividi, sembrano volermi suggerire che niente è cambiato: ciò che più ami, sparirà, ti abbandonerà.
Mi ricordo che dopo la morte di mio padre soffrivo tantissimo questa assenza del legame, quelle sue continue cure, quelle sue orecchie sempre pronte ad ascoltare tutto quello che avevo da dire, quella sua assenza di giudizio e quel suo grande amore che tutto mi reggeva. Un bambino è egocentrico, basta una persona che ti ami per ciò che sei e niente altro. Chi meglio di un padre può farlo?

Ma nella vita le cose cambiano, cambiano in continuazione. Arrivano tante situazioni che ti aprono gli occhi e ti ributtano in te stessa, ti chiedono di vedere realmente, di andare oltre le apparenze, di non chiuderti nei tormenti. Ma la mente vuole riproporre sempre i soliti schemini. Siamo vittime e carnefici di noi stessi. Ci auto-sabotiamo costantemente. Fino a che non arriva quella batosta, quella grande crisi interiore, che ti fa dire: "Ehi aspetta un attimo, perchè sto cadendo così tanto? Perchè mi sto vendendo alla morte con la paura insanabile di essa?"

Quando cominci a muovere i primi passi fuori dalla caverna e persisti nel cammino convinta che ci sia qualcosa di più grande là fuori. Ti sorge alla memoria la gioia dell'anima avuta nei primi anni di vita, quando osservavi le stelle, un filo d'erba, le nuvole, tutto doveva provenire da qualche disegno. Persino quel qualcosa che avvertivo fin sotto le ossa, oltre le stelle; sì, esatto, persino io dovevo provenire da qualche parte ed ero finita ora in questo spazio. Come tutti, come ogni cosa.
E mi chiedevo "perchè provo tanta nostalgia per il cielo?"
In fondo sentivo che qui le cose erano tutte difficili, parlare con un familiare era difficile, aprirmi era complicato, giocare con altri bambini ancora di più. Spiegare che ti piace stare in silenzio, non ne parliamo.
Comunque cresci e senti che per tutta la vita, tiri a campare, ad andare avanti, ti fai domande, ma le risposte ti sembrano che non arrivino. Ti arrivano per qualcosa di letto, per qualcosa di sentito dire. E specialmente sai che per stare bene devi trovare qualcuno che ti faccia sentire bene, no? Una persona in grado di amarti come tuo padre no?
Allora si cerca tanto, si cerca tanto di sentirsi amati ed apprezzati, e a volte fai delle cose così idiote che nemmeno vorresti fare ma dici "Ok, proviamo".
Così arriva il primo ragazzo, la prima volta che ti palpita il cuore, ma non sai come comportarti, speri che ti capisca, ma lui ha già avuto qualche esperienza. Ti senti comunque un'idiota, ma non puoi dirlo a te stessa, devi comunque provare, provare a fidarti, provare a credere che quell'amore sia tutto per te.
Ma lo sai fin dall'inizio che quella è solo una prima esperienza. Troppo diversi, due lingue diverse talmente diverse che in un litigio come in un altro lui stufo delle tue continue critiche e musate ti dice: "Ma allora? Che cosa vuoi? Che cosa cerchi?"
E tu cominci dunque a partire con la voce, chiudi gli occhi per un momento, fissi un punto del pavimento e con timore di guardarlo negli occhi, - perchè in fondo si sa, sì! Si sa sempre la risposta, ma vuoi aspettare, tenti di non ascoltarla - gli dici questo:

"Voglio vivere un Amore, un amore così grande, da sentirmi un tutto uno con l'altra persona. Sono convinta che i legami esistano, e che la felicità non sia impossibile da raggiungere. Che si può crescere insieme ed imparare tante cose insieme! Che l'amore possa essere uno di quei amori autentici, in cui ci si apre alla vita! Nella vita c'è tutto, c'è un qualcosa..che ancora non riesco a capire, ma c'è! Voglio aprirmi così tanto all'altro, che poi possa conoscere così profondamente l'altro da trasmettere a tutte le persone che soffrono che nella vita l'Amore conta ed esiste veramente! Che siamo qui per uno scopo!.." poi devo aver continuato a parlare di questo amore perchè non ricordo bene, ma ero fiduciosa di quello che stavo dicendo. Tanto da ricevere come risposta:


"Ma non esiste quello che tu stai cercando! Non esiste un amore del genere! Non c'è! Come vuoi vivere tu la vita, non è impossibile, ma non troverai quello che stai cercando, non troverai una persona con cui aprirti totalmente. Per come la vuoi vivere tu, rimarrai sempre sola!"


Ma io, a queste parole, anche se molto forti, non ho mai creduto. Però eccole che tornano nella testa, come a volermi dire: "Vedi Deborah? Se le risposte tornano, vuol dire che è così.. tu rimarrai sempre sola."

E dopo aver passato gli anni dell'adolescenza, un certo magone ti prende dentro. Anche se tante situazioni nella tua vita sono cambiate, e non hai più voglia di sparire come fino a qualche anno fa. Non hai più voglia di annullarti perchè si comprende profondamente che la tua vita vale la pena di essere vissuta, sia in dolore che in gioia. Eccoti di nuovo, che certe cose di te, non sono accettate.
è tutta la vita che ti aggrappi a dei cespugli ed ora che hai trovato il masso, il tronco con la radice più grande che ci sia, ti accade di nuovo, ma non come prima, peggio perchè tu ora sai chi hai davanti. Sai chi ami tanto da porgergli tutta te stessa e senza vergognarti, senza fissare un punto del pavimento.

Allora glielo chiedi al Principale. Sì, al tuo tronco, al tuo masso alla quale ti sei aggrappata, glielo chiedi così: "Perchè mi stai mettendo di fronte a questo muro? Perchè non può lui accettarmi così come sono? Ora che SONO e non cerco di farmi piacere! Perchè ora che mi sono affidata a te completamente, e sento che questo Amore sì, esiste, esiste forte e chiaro, mi accade questo? Ti prego non voglio essere abbandonata di nuovo..."


Ma quel: ti prego non voglio essere abbandonata di nuovo, lo stai chiedendo veramente al Principale? Lui mai ti abbandonerà.

Allora, certe sofferenze, nessuno può guarirtele, certi dolori se devono arrivare, arrivano punto e basta. E se i ponti vogliono essere distrutti, tu non puoi fare nulla per impedirglielo. Osservi mentre tutto crolla. Ed i tuoi sogni si spezzano. Allora senti una fitta al ventre salire fin sopra il petto. E dirti che forse.. sì.. forse è possibile che io rimanga per sempre sola...
...fra la gente.


Dal diario di Docean Drop





mercoledì 25 gennaio 2017

ProMEMOria di ViTA:


Non sono perfetta. E mai ho voluto esserlo.
Mi hanno detto di tutto pur di installare in me il profondo senso di colpa, il volermi far sentire sbagliata, anche solo per essere nata, in un momento non propizio per nascere, secondo le pippe mentali di maya.
Ma io, "per dispetto", vi perdono tutti.
E vi amo, con tutte le mie imperfezioni.
E se voglio gridare, grido. 
E se voglio rimanere in silenzio, sto nel silenzio.
Ho solo una guida, una gemma preziosa, che non avrà mai fine, ed è dentro di me. Anche dentro di te, se solo tu facessi un po' più di spazio nel tuo cuore.
Ma io ti amo, oltre ogni condizione.
Per questo tu hai preferito l'oblio, il tuo orgoglio, i tuoi demoni? 
La porta per uscirne l'hai sempre di fronte.
Ti amerò per sempre, come ogni essere vivente in questa bolla di illusioni e di immagini.

Se hai dolore, ringrazia Dio, perchè sei vivo. Un giorno non sentirai più nulla e forse solo allora saprai di non sapere.


Ricordam(t)i:

"Chi è deserto, non vuole che qualcosa fiorisca in te.."


"I dolci sogni sono fatti per questo, chi sono io per dissentire? [..] Tutti stanno cercando qualcosa. 

Alcuni di loro vogliono usarti
Altri vogliono essere usati da te
Alcuni di loro voglio abusare di te
Altri vogliono essere abusati.
I dolci sogni sono fatti per questo,
chi sono io per dissentire?"

Ciao caro Compagno.


Autore: per SEMPRE tua Docean Drop


martedì 24 gennaio 2017

Dentro i tuoi SPAzi vUOTi, il seME.



Dentro i tuoi spazi vuoti
vedrò nuotare la speranza
di nuovi giorni
e di nuovi notti.

E galleggiando le tue fantasie
affamate di specchi
dove dar vita a forme
e sensi

in spazi vuoti
corron via col vento
pensieri e
confondendosi con la pioggia,
la terra diviene umida di turbamenti.

Dentro i tuoi spazi vuoti
ogni tanto smetti di respirare,
di mandorle e pesche, il profumo dello Spirito,

Dentro i tuoi spazi vuoti
muovendoti con fatica,
fra fili spinati e sassi mentali,

Labirinti senza strade,
ma solo sabbia
in cui l'Ombra abbaia.
E ti richiama,
volge il tuo sguardo 
in avanti.

Dentro i tuoi spazi vuoti
puoi sopravvivere,
senza futuro e presente,
solo nell'insieme per 
scoprire che Dio è il 
tuo seme.

Autore: Docean Drop

DeSerti che crescoNO..


Il deserto cresce:

guai a chi cela deserti dentro di sè!

Da COSI’ PARLO’ ZARATHUSTRA di Friedrich Nietzsche

giovedì 19 gennaio 2017

Ti sei venduto all'Uomo o hai aperto la porta a Cristo?




[...] 

8 Il nostro aiuto è nel nome del Signore:
egli ha fatto cielo e terra.
VANGELO DI MATTEO 10,34 - 11.1


In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «34 Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; sono venuto a portare non pace, ma spada. 35 SONO infatti VENUTO a SEPARARE L’UOMO DA SUO PADRE e la figlia da sua madre e la nuora da sua suocera; 36 e NEMICI DELL’UOMO SARANNO QUELLI DELLA SUA CASA .37 Chi ama padre o madre più di me, non è degno di me; chi ama figlio o figlia più di me, non è degno di me; 38 chi non prende la propria croce e non mi segue, non è degno di me. 39 Chi avrà tenuto per sé la propria vita, la perderà, e chi avrà perduto la propria vita per causa mia, la troverà.40 CHI ACCOGLIE VOI ACCOGLIE ME , e CHI ACCOGLIE ME ACCOGLIE COLUI CHE MI HA MANDATO . 41 CHI ACCOGLIE UN PROFETA PERCHÉ è UN PROFETA , AVRÀ LA RICOMPENSA del PROFETA , e chi accoglie un giusto perché è un giusto, avrà la ricompensa del giusto. 42 Chi avrà dato da bere anche un solo bicchiere d’acqua fresca a uno di questi piccoli perché è un discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa».1 Quando Gesù ebbe terminato di dare queste istruzioni ai suoi dodici discepoli, partì di là per insegnare e predicare nelle loro città.

SOSTITUTI
Gesù non è venuto a portare la pace sulla terra, almeno non quella pace che noi consideriamo pace e che evidentemente davanti agli occhi del Signore pace non è. GESÙ NON USA MEZZI TERMINI e dice: Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; sono venuto a portare non pace, ma spada, e aggiunge: sono venuto a separare. Ma questo non è in contraddizione con tutto il suo messaggio di pace e di unità?


Evidentemente no. Gesù sa, come nessuno, che nel mondo è in corso una guerra tra le più terribili e sconosciute, tanto più terribile quanto più sconosciuta e invisibile agli occhi della gente. È in atto su tutta la terra uno SCEMPIO , una guerra devastante e ignobile, che devasta l’uomo da dentro e lo rende debole e incapace di avere un rapporto maturo e sano con Dio. Ma qual è questa guerra? Dove si combatte? Si combatte nelle case a colpi di relazioni familiari, ricatti, rimorsi, cordoni ombelicali. OGNI BAMBINO CHE NASCE SU QUESTA TERRA NON CRESCE SECONDO LE ASPIRAZIONI DIVINE CHE Dio HA POSTO nel CUORE di CIASCUNO ma SECONDO le PRESSIONI, le ABITUDINI , le TRADIZIONI, le CONVENZIONI dei suoi FAMILIARI e DELL’AMBIENTE CHE LO CIRCONDA. Questa è la guerra. Pur in buona fede, per abitudine, per tradizione, per necessità, la FAMIGLIA si SOSTITUISCE a Dio e alla sua Parola. Chiunque si sostituisca a Dio è un ladro e un impostore. Qualsiasi sia il motivo che spinge a far crescere una persona secondo le aspettative degli uomini e non secondo i desideri di Dio, tale azione è la più IGNOBILE che si possa compiere sotto il cielo, è PLAGIO dei più perversi, è CRIMINE CONTRO L’UMANITÀ, CONTRO LA VERA LIBERTÀ e LA DIGNITÀ DELL’UOMO . Questa è la guerra che Gesù è venuto a combattere e a vincere, altrimenti non ci sarà pace su questa terra e tra gli uomini.
La famiglia, i rapporti genitoriali, i cordoni ombelicali si sono sostituiti a Dio e al rapporto con Dio. Questa è IDOLATRIA, quella PEGGIORE , la più VELENOSA e SUBDOLA perché circondata da un alone di sacralità e nobiltà che la rende intoccabile. Gesù rivela il cuore di questa pericolosa idolatria: Chi ama padre o madre più di me, non è degno di me; chi ama figlio o figlia più di me, non è degno di me. Gesù rivela così che è il nostro rapporto con Dio a determinare tutta la vita, non il rapporto con gli uomini, familiari compresi. È LA QUALITÀ, LA FORZA, L’INTIMITÀ DEL NOSTRO RAPPORTO CON Dio CHE DETERMINA TUTTO , ASSOLUTAMENTE TUTTO DELLA NOSTRA VITA.
L’uomo che avrà un rapporto più forte, intimo e passionale con la famiglia piuttosto che con Dio non riuscirà mai a vivere pienamente la propria vita né a donarsi agli altri per il benessere di tutti.
L’UOMO che SUBISCE L’AUTORITÀ dei LEGAMI OMBELICALI più di quanto senta e viva l’autorevolezza di Dio e della sua Parola, è un UOMO che SI RENDE INUTILE per la VITA e per il VIVERE . L’uomo non conoscerà pace e felicità fino a quando continuerà a vivere in questa guerra di idolatria che costringe le nuove generazioni a crescere secondo le attese, l’autorità, le aspettative delle morali e delle religiosità della famiglia e non secondo la volontà sacra di Dio e i doni che Dio ha posto in ciascuno dei suoi figli. CHIUNQUE SI SOSTITUISCA A Dio e S’INTERPONGA TRA L’UOMO e Dio è un LADRO e un IMPOSTORE , anche se socialmente è denominato padre, madre, fratello, maestro, guida.


Fonte: peopleinpraise.org

Vorrei aggiungere che nonostante la famiglia rappresenti la prima istituzione sociale in cui cresce il bambino, non dimentichiamoci che fuori dalle mura esistono altrettante persone che insegnano a tutti noi come idolatrare il velo di Maya, e non a rafforzar lo Spirito.


Chi sono : onoƨ ihƆ _ [La Disciplina]



Non sarò mai qualcuno, e la mia Torre è vuota.
La mia casa è oltre la vita.
Qui siamo, per uno scopo che l'intellettuale non può comprendere.
La spiritualità non può essere comprata.
La disciplina non può essere venduta.
Specchiati nell'illusione,
e tutto ciò che vedrai
è un mondo che tenta
di costruire il Paradiso,
ma è in lotta con se stesso.
Specchiati nell'illusione.
Ciò che rappresenti appartiene alla Terra,
ma tu non sei Terra,
sei anche Terra.
Realizza il Dharma e portalo a termine.
Realizza il Percorso,
e dimentica l'Uomo,
affidati al Divino.

Se veramente
volessi conoscere te stesso,
ti dissolveresti nel Tutto.

Autore: Docean Drop




martedì 17 gennaio 2017

Destinazioni _[ La Disciplina ]


Ciao BamBina



Ciao BamBina,
ti chiamavano BamBina,
ma dentro
sentivi l'immenso,
legata da quell'infinito
ovattato dai rumori del quotidiano vivere.
La Magia della Terra,
non conteneva del DiviNo, la Magia Eterna.


CiaO
BamBina,
ti chiamavano BamBina,
ed ora che sEI grande,
cosa racconti alla BamBina di ieri?

Che La Magia della Terra,
è soffocata da quella sofFerenZa abissale,
che tutto sai CONfonde.
Ed a VolTe
Sei DROgata di IlluSIONi
E Fingi
E Credi
Ma tutto lentamente perDI.

Ed un GiorNo d'InverNO,
ti svegli e vedi
la TUA boLLa di PrigioNE.

Ciao BamBina,
c'è qualcosa che ti ChiaMA.
è il Cielo, che lassù t'Invoca,
come figlia di una MADRE tanto GRANDE.

Ed allora,
solo ORA, puoi VoLARE.

Autore: Docean Drop


giovedì 5 gennaio 2017

In Contemplazione del Vangelo: Matteo 1,1-17



Generazioni ordinare e generazioni straordinarie

1 Genealogia di Gesù Cristo figlio di Davide, figlio di Abramo. 2 Abramo generò Isacco, Isacco generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuda e i suoi fratelli, 3 Giuda generò Fares e Zara da Tamar, Fares generò Esrom, Esrom generò Aram, 4 Aram generò Aminadàb, Aminadàb generò Naassòn, Naassòn generò Salmon, 5 Salmon generò Booz da Racab, Booz generò Obed da Rut, Obed generò Iesse, 6 Iesse generò il re Davide.
Davide generò Salomone da quella che era stata la moglie di Uria, 7 Salomone generò Roboamo, Roboamo generò Abia, Abia generò Asaf, 8 Asaf generò Giòsafat, Giòsafat generò Ioram, Ioram generò Ozia, 9 Ozia generò Ioatàm, Ioatàm generò Acaz, Acaz generò Ezechia, 10 Ezechia generò Manasse, Manasse generò Amos, Amos generò Giosia, 11 Giosia generò Ieconia e i suoi fratelli, al tempo della deportazione in Babilonia.
12 Dopo la deportazione in Babilonia, Ieconia generò Salatièl, Salatièl generò Zorobabele, 13 Zorobabele generò Abiùd, Abiùd generò Eliachìm, Eliachìm generò Azor, 14 Azor generò Sadoc, Sadoc generò Achim, Achim generò Eliùd, 15 Eliùd generò Eleazar, Eleazar generò Mattan, Mattan generò Giacobbe,
16 Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù, chiamato Cristo.
17 In tal modo, tutte le generazioni da Abramo a Davide sono quattordici, da Davide fino alla deportazione in Babilonia quattordici, dalla deportazione in Babilonia a Cristo quattordici.
[...] Gesù rappresenta uno scostamento, un balzo a lato rispetto alla catena discendente di padre in figlio. L’inaudito divino è in quell’asimmetria che fa di Giuseppe non colui che “generò” un figlio – come tutti i suoi antenati – bensì “lo sposo di Maria dalla quale è nato Gesù”.
E qui abbiamo già, adagiata in una mangiatoia, l’intera vicenda di Gesù, “chiamato Cristo”: [...]
un uomo unico perché della stessa natura di Dio: l’uomo come Dio lo ha sempre pensato e voluto, e come solo Dio ha potuto offrircelo, attraverso e nonostante le tre volte quattordici generazioni di figli d’uomo. [...]

Domani giungeranno i magi a Betlemme e ci diranno che quel bambino è il re dei giudei, ma noi – come i pastori – sappiamo già che è la parola-evento che il Signore ci ha fatto conoscere. Sappiamo che è nato per noi un salvatore, che quello che è avvenuto in Maria è dono dello Spirito santo. È l’amore fedele che attraversa le generazioni, è la pace per gli esseri umani oggetto del beneplacito di Dio, 
è la buona notizia per tutti noi che giaciamo nelle tenebre della morte ma siamo destinati alla vita per sempre.

fonte: Lettura del Vangelo dal Monastero di Bose